L’Ateismo la religione del non senso

Oggi, vorrei affrontare brevemente un argomento che spesso mi sovviene, quello dell’Ateismo.

La mia posizione, nel rispetto della libertà di ogni individuo, contesta la razionalità del punto di vista ateo, ovvero meglio la presunta maggiore razionalità di questa posizione rispetto al teismo, ovvero verso coloro che credono al cosi detto disegno intelligente.

La mia contestazione non è nel merito ma nel metodo, ovvero, spesso gli atei si professano tali in nome della scienza e del metodo scientifico, ebbene che cos’è il metodo scientifico? leggiamo wiki:

Il metodo scientifico è la modalità tipica con cui la scienza procede per raggiungere una conoscenza della realtà oggettiva, affidabile, verificabile[2] e condivisibile. Esso consiste, da una parte, nella raccolta di evidenze empiriche attraverso l’osservazione e l’esperimento; dall’altra, nella formulazione di ipotesi e teorie da sottoporre al vaglio dell’esperimento per testarne l’efficacia. Nel dibattito epistemologico si assiste in proposito alla contrapposizione tra i sostenitori del metodoinduttivo e quelli del metodo deduttivo.

Quindi abbiamo che un ipotesi per essere tale deve essere sottoposta ad un esperimento che ne verifichi l’attendibilità.

Quindi lavoriamo sull’Ipotesi creazione dell’Universo, ad oggi ove è arrivata la fisica?

Esistono varie teorie, ma nessuno ancora comprovabile, sicuramente due delle teorie sono:1 teoria del caos e del caso (in breve tutto è frutto di un processo caotico e casuale) 2 teoria del disegno intelligente (dietro alla creazione c’è una precisa volontà guida)

Volendo tralasciare alcuni aspetti che pure vorrò approfondire come il principio antropico e l’alta improbabilità accertata che in un universo casuale venga a crearsi un pianeta come la terra, l’alta improbabilità che in questa si formi la vita l’alta che in questa ancora vi sia forma di vita composta, e l’altissima improbabilità che all’interno di questa ve ne sia una intelligente.Resta il fatto che vi sono due ipotesi inverificate, una delle quale, quella del caso, secondo chi vi scrive è la più improbabile tra le due.

Avendo  quindi due teorie inverificate abbiamo che i teisti nel credere in Dio compiono un atto di fede, ma anche gli Atei nel credere nel caso compiono un atto di fede, ergo sono entrambe due religioni, il paradosso è che l’Ateismo per negare la religione deve necessariamente divenire una religione esso stesso al fine di sopperire all’inverificabilità della sua fonte, il caso.

quindi facendo un giochino Aristotelico potremmo dire:
L’Ateismo nega la religione
L’Ateismo è una religione
L’Ateismo nega se stesso

Per concludere possiamo dire che forse l’unica posizione veramente scientifica è quella gnostica che si astiene si dal dare una risposta ma resta aperta ad entrambe le ipotesi in attesa di verificarle.

Io da come si capisce ho sposato la tesi teista, quindi compio un atto di fede, ma la mia tesi risulta se non altro coerente con se stessa e razionale almeno più di quella ateista…

tutto qui era un breve intervento poi approfondiremo in altri post i punti toccati

per ora vi saluto

notte.

Il Libero Arbitrio, il male e il bene

Oggi vorrei approfondire un altro tema… ovvero il libero arbitrio e il male, cioè il male è una nostra scelta o è un nostro destino? inoltre possiamo dire che esiste destino?

Procediamo con ordine, solita ricerca maiuetica sul libero arbitrio, scrivo libero arbitrio su google ed esce wikipedia che dice:

Il libero arbitrio è il concetto filosofico e teologico secondo il quale ogni persona è libera di fare le sue scelte. Ciò si contrappone alle varie concezioni deterministiche secondo le quali la realtà è in qualche modo predeterminata (destino), per cui gli individui non possono compiere scelte perché ogni loro azione è predeterminata prima della loro nascita (predestinazione o servo arbitrio)

Condivisibile affermazione tecnica… sono passate milioni di discussioni e una scissione religiosa (protestantesimo) su questo complesso tema… facciamo un ulteriore passo indietro per cercare di capire la questione… cos’è la libertà? brutalmente possiamo definirla come la reale possibilità di scelta… cercherò di affrontare la questione prima da un punto di vista razionale e poi anche teologico.
Fino al secolo scorso, apprendiamo da wiki, la scienza era assolutamente persuasa che il mondo fisico vivesse nella più assoluta determinazione, Newton e altri avevano dimostrato che ad ogni reazione corrisponde una reazione, si era convinti che se si fosse stati a conoscenza di tutte le variabili che agivano su un determinato fenomeno sarebbe stato possibile definire con certezza l’evento ultimo del fenomeno in questione, esempio classicissimo: lancio una monetina conosco esattamente la forza del lancio, conosco esattamente il peso e la forma della monetina, conosco esattamente tutte le altre forze che agiscono e agiranno nel periodo t di transizione in aria della monetina, riesco a sapere prima del lancio se sarà testa o croce. Il concetto in effetti è giusto ed era incontestabile finchè un giorno venne introdotta una nuova branca della fisica: la meccanica quantistica, e venne postulato il principio di indeterminazione di Heisenberg… tale principio afferma che a livello subatomico le forze non agiscono come nel macrocosmo (noi). Procediamo con ordine, studiando le particelle atomiche ci si è resi conto che la gravità era talmente debole a questi livelli che non era in grado di influire su particelle quali protoni, elettroni ecc, e si è arrivati a definire che se un protone o un fotone viene lanciato nel vuoto non si potrà mai definire la sua direzione con certezza (giù, su, in alto o in basso) appunto vi è indeterminazione… l’unica cosa che si può fare è calcolare la probabilità della direzione, esempio: al 60% andrà a destra, al 10% giù al 20% su al 10% a sinistra. Certo poi si è detto che a livello macroscopico non è come a livello microscopico, però è anche vero che è stato dimostrato l’esistenza di eventi quantistici (quindi indeterminati) che influiscono direttamente sul livello macroscopico… quindi tutto è tornato in ballo perchè se anche un solo elemento non è determinabile, non si trova cioè in una scala di eventi antecedenti e successivi che si determinano tra di loro, è impossibile determinare con certezza gli eventi.

Il Principio di indeterminazione se non ha messo fine alla questione ha sicuramente riaperto il dibattito scientifico sulla determinazione degli eventi in modo serio… perchè se anche un solo evento non è predeterminabile… tutto l’universo deterministico collassa in favore di un universo probabilistico, non è il libero arbitrio ma è un passo più vicino.
La fisica quantistica mi permette di introdurre un altro concetto che quando l’ho appreso per la prima volta mi ha sorpreso molto, mi sto riferendo all’intervento dell’osservatore nel determinare l’avverarsi dei fenomeni subatomici… Tornando infatti al principio di interminazione, il movimento delle particelle, come detto, non è determinabile ma si può solo stimare probabilisticamente… ebbene questo significa che se si stima che una particella andrà per il 90% delle possibilità a destra potrebbe però anche andare a sinistra, ma la cosa stupefacente è che per la fisica quantistica fin tanto che un osservatore non fa una rilevazione della posizione della particella sono vere entrambe le opzioni contemporaneamente, attenzione non che una è vera e l’altra no e scopriamo la verità dopo la misurazione, ma in fisica quantistica si afferma che fin tanto non facciamo una rilevazione le due realtà(opzioni) spaziotemporali della particella a destra e a sinistra coesistono… solo quando l’osservatore fa una rilevazione la direzione collassa in un unica posizione… esiste anche un noto esperimento fisico in merito (Il paradosso del gatto di Schrödinge), questo ci dimostra come la realtà macroscopica sia in grado di influenzare il microcosmo. Per la verità esistono due interpretazioni: una detta di Copenaghen che afferma la necessità che a effettuare la rilevazione sia una mente senziente (uomo), l’altra che invece sostiene che qualsiasi rilevazione o meglio interazione del macrocosmo (nostro mondo) con il mondo subatomico determina il collasso delle possibili realtà in una… non voglio addentrarmi oltre perchè l’argomento è affascinante ma complesso… ma la cosa che voglio rilevare è che la scienza nel suo punto più alto, la fisica teorica, diviene molto simile alla religione…(non è mistico poter pensare che una mente senziente può permettere l’esistenza di una realtà piuttosto che un altra?) infatti si nota come l’interpretazione di Copenaghen non solo afferma che l’universo subatomico non è predeterminanto ma addirittura da all’uomo il potere di determinare la realtà con un osservazione (possiamo dire con una scelta inconscia?).
L’argomento della fisica delle particelle andrà sicuramente approfondito, mi riprometto nei limiti delle mie capacità analitiche di studiarlo meglio.

Se poi proviamo ad analizzare il principio del libero arbitrio da un punto di vista teologico-filosofico, troviamo svariate obiezioni… La più importante è forse quella protestante-calvinista: Dio ci ha scelto e sceglie la nostra vita… i nostri avvenimenti e noi possiamo solo capire se ci ha scelto o no.
Sembra difficile contraddire questo concetto ma, a mio parere, esiste un elemento che smentisce questa affermazione… ed è Deus caritas est, Dio è Amore, anzi è l’Amore più grande che possa esistere in tutti gli universi in tutti i mondi e dimensioni… probabilmente il mondo fisico non può contenere l’Amore divino e la nostra mente non può comprenderlo completamente, quindi se è vero che nella sua onnipotenza Dio può determinare la vita di ogni Uomo dalla creazione della sua anima in poi… è vero che per Amore di questa sua piccola creatura può anche liberamente rinunciare a questa opzione… donando a questa insignificante creatura due cose: una mente senziente (ad immagine, seppure infinitamente più piccola, della sua) e la libertà di usarla… anche scegliendo di fare il male… perchè solo una mente libera può e ha bisogno di essere salvata… è vero questa libertà consente un male immenso… dolore, e tante cose che vorrei e vorremmo eliminare…che quando accadono ci svuotano e disarmano, ma se non potessimo scegliere liberamente il bene, saremmo uomini o automi? e se fossimo automi nel bene e ci fosse negata la possibilità di scegliere sarebbe Amore questo? saremmo senzienti noi? inoltre una mente libera di scegliere il bene, è anche consapevole del bene, e la consapevolezza del bene non è forse meglio è più potente di vivere semplicemente il bene? forse è l’Amore la risposta…